PADOVA - 77° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
Il Comune di Padova, in collaborazione con il Comando Forze operative Nord, organizza la cerimonia per l'anniversario della Liberazione.
Lunedì 25 aprile , ore 10.30 - via VIII febbraio, di fronte a Palazzo MORONI
- Alzabandiera
- Onore ai Caduti e deposizione delle corone di alloro
- Intervento del Sindaco di Padova
- Intervento della Rettrice dell'Università degli Studi di Padova
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"OLTRE IL PONTE" TESTO DI ITALO CALVINO - MUSICA DI SERGIO LIBEROVICI
O ragazza dalle guance di pesca
O ragazza dalla guance d'aurora
Io spero che a narrarti riesca
La mia vita all'età che tu hai ora.
Coprifuoco: la truppa tedesca
la città dominava. Siam pronti
chi non vuole chinare la testa
con noi prenda la strada dei monti.
Ritornello
Avevamo vent'anni e oltre il ponte
oltre il ponte che è in mano nemica
vedevam l'altra riva, la vita,
tutto il bene del mondo oltre il ponte
tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent'anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l'amore.
Silenziosi sugli aghi di pino
su spinosi ricci di castagna
una squadra nel buio mattino
discendeva l'oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
ad assaltar caposaldi nemici
conquistandoci l'arma in battaglia
scalzi e laceri eppure felici.
Ritornello
Non è detto che fossimo santi
l'eroismo non è sovrumano
corri, abbassati, dài, balza avanti,
ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano,
dietro il tronco, il cespuglio, il canneto
l'avvenire di un mondo più umano
e più giusto, più libero e lieto.
Ritornello
Ormai tutti han famiglia, hanno figli,
che non sanno la storia di ieri.
Io son solo e passeggio tra i tigli
con te, cara, che allora non c'eri.
E vorrei che quei nostri pensieri,
quelle nostre speranze d'allora,
rivivessero in quel che tu speri,
o ragazza color dell'aurora.
Ritornello
In questa poesia, musicata nel 1959 da S. Liberovici, Calvino si rivolge ad una ragazza immaginaria che rappresenta la nuova generazione e le racconta gli eventi, i sentimenti, le emozioni della sua generazione, di quando a vent'anni si doveva convivere con la guerra, vista attraverso gli occhi di un ventenne che si unisce ai partigiani per non sottostare ai nazifascisti.
Paradossalmente Calvino racconta che in quei giorni terribili i giovani scoprirono la felicità nella vita in comune, nella solidarietà reciproca, nella lotta per la libertà e nel combattere per la propria vita e per ideali comuni.